Immersioni agili e project management


In figura trovate due profili di immersione ricreativa: in rosso quella teorica, pre-calcolata con tabelle di decompressione, in viola quella effettiva in tempo reale, svolta con un computer da immersioni. Entrambe sono in curva di sicurezza (nessuna tappa di decompressione intermedia) ed entrambe prevedono la tipica tappa di sicurezza di 3 min a -5 metri.

Il vantaggio principale di un computer è evidente (ce ne sono altri, ma limitiamoci a quello più evidente per una immersione ricreativa): una maggiore durata della immersione, il tutto sempre rimanendo “in curva di sicurezza”, minimizzando i rischi di una MDD (comunemente detta embolia).

Eppure gli incidenti con computer accadono… Dopo 50 anni di statistiche si è dimostrato che nella maggior parte dei casi gli incidenti accadono non perché il computer si rompe o non funziona bene (in 24 anni nessuno dei miei due computer ha dato problemi), ma per comportamenti errati del diver: dal non aver letto il manuale, al non aver fatto un buon corso sub, dall’ignorare il computer al non sapere cosa fare se smette di funzionare, ecc.



Una immersione in sé richiede pianificazione e lascia poco spazio all’improvvisazione, immaginate la precisione che ci vuole nel pianificare una giornata di due immersioni in un’isola a 50 minuti di gommone…

Arriviamo al punto A, scendiamo col sole e all’uscita, dopo 62 minuti, ci troviamo fulmini e tempeste, in anticipo di almeno 2h di quanto previsto dal meteo.

Decisione 1: immersione al punto B annullata, rischio troppo alto.
Decisione 2: due opzioni, tornare sulla terraferma o ripararsi al porto dell’isola più grande. Scegliamo la seconda, perché la prima richiede navigare attraverso la tempesta, la seconda inoltre ci permetterebbe di cogliere un’opportunità (a breve).

Fortunatamente a bordo abbiamo un poliziotto e grazie a lui la capitaneria di porto ci fa appoggiare sulla loro banchina.

Finita la tempesta guardiamo l’ora: c’è ancora tempo per una immersione (ecco l’opportunità) ma non nel punto B pianificato, la conoscenza del luogo del nostro leader ci permette di scendere in un posto meraviglioso, improvvisando un percorso noto (quindi non andando a caso: sott’acqua non si va mai a caso) e tornare a casa soddisfatti e in orario, nonostante l’imprevisto.

E aggiungerei che le competenze di tutti, e in primis l’esperienza del leader, sono stati fondamentali. Oltre al fatto che nessuno si è fatto prendere dal panico…

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