Situazioni “quasi” e congiuntivi


Il 19 settembre 1977 il Philadelphia Welcomat scriveva

"Se Leonardo fosse nato donna, l’Ultima Cena non sarebbe mai stata affrescata"

e il New York Times commentava nel seguente modo

"E se Michelangelo fosse stato una coppia di gemelli siamesi, la Cappella Sistina sarebbe stata completa nella metà del tempo".

Per quanto queste affermazioni siano dei controfattuali su cui ironizzare (o scriverci un libro come "L’uomo nell’alto castello"), le situazioni quasi, i condizionali e i congiuntivi costruiti consciamente su situazioni non ancora avvenute, rappresentano ricche sorgenti potenziali di intuizioni sul modo in cui possiamo classificare la nostra percezione del futuro.

Steiner scrisse che "i periodi ipotetici, le frasi immaginarie, i condizionali, la sintassi della contingenza … sono ben altro che fonti di perplessità … [ma] sono fondamentali per la dinamica del modo di sentire degli uomini. Nostra è l’abilità, il bisogno di contraddire (o contro-dire) il mondo, di immaginarlo e di parlarne diversamente".

Si pensi a quanto povera sarebbe la nostra vita mentale se non possedessimo questa capacità creativa di partorire dei che cosa accadrebbe se.

Si pensi quindi a come sarebbero i progetti senza una opportuna analisi dei rischi (e delle opportunità…).

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