Di amici e mogli

Amici

Quanto segue lo scrissi nella lontana primavera del 2017, dopo aver fatto le valigie per tornare a Latina dopo quasi due anni a Milano (Legnano per la precisione, ma purtroppo ero costretto ad andare a lavorare nella città più brutta, inutile e antipatica in Italia).

La ripopongo qui adesso perchè quel tizio nella foto a destra (alla sinistra di mia moglie) mi ha ricordato qualche giorno fa che sono 16 anni che ci conosciamo...

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Domani si torna a casa.

Non è vero che in questi 20 mesi sono stato male: ho dato spesso l'impressione di essere infelice e insofferente, ma sono stato sempre più felice di quanto facessi trasparire.

È comunque bello tornare a casa, agli affetti familiari, alla terra che nel bene o nel male mi ha cresciuto.

Sarà difficile non poter vedere più così spesso mio fratello acquisito Cristian: non se ne abbiano a male gli altri, ma c'è un legame speciale nato dal nulla e basato su tutto quanto sia essenziale e anche e soprattutto sul futile.

E a proposito di futile... Ho imparato in questi mesi che le cose (o la loro forma) non sono poi così importanti: un film rimane bello anche su un piccolo LCD, e un film brutto non migliora certo a guardarlo su un plasma da 65". Con il mio Marantz ho sentito la purezza del suono di Gigi D'Alessio ma Lou Reed rimane un grande anche in streaming sulle mini casse di una mini TV.

Ho imparato anche che se lavori sotto un capo che fa lo stronzo, devi cambiare società: nessuno, neanche HR, alzerà mai un dito per cambiare quella persona, e in un posto così non vale la pena lavorarci.

Ho conosciuto gente simpatica, colleghi che mi è dispiaciuto perdere, colleghi che non ho mandato a fare in culo per troppi motivi, persone competenti e merda travestita da cioccolata: la puzza si sente uguale, anche se la profumi con Chanel n.5.

Non sono stati mesi che ricorderò con tristezza o con rancore, ma ammetto che son stati mesi che non vorrei ripetere, almeno per un po': ora vorrei godermi il nuovo lavoro, la mia moto, il mio mare, i miei vecchi amici e soprattutto la famiglia: mia sorella, mio cognato, i mie nipoti e i miei genitori.

L'importante comunque è che al mio fianco ci sia stata sempre mia moglie Michela, che lascio per ultima ma che è stata sempre al di sopra di tutto, anche in quelle scelte che le saranno sembrate egoiste, assurde contro ogni logica. Senza di lei non avrei resistito, o forse avrei vissuto in maniera diversa ma sarebbe stato il modo sbagliato. Perché l'unico modo di vivere è accanto a lei e con lei accanto (precisazione necessaria, perché le cose non sempre coincidono in una coppia).

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